LETTERA AL 2013

In partenza verso il 2014

Signor 2013,
volevo dirti che sei stato veramente un anno di merda. Senza offesa eh! Ma in ogni modo hai ostacolato il mio cammino, mi hai regalato tante fregature, delusioni, poche gioie e mi hai allontanata dalle persone che amo.
Ci tenevo ad informarti però che ti ha detto male. Nonostante tutti i tuoi sforzi ho resistito, sono andata avanti ed io stessa mi sorprendo di quanto sono riuscita ad esser forte. Poi qualche piccola soddisfazione me la sono tolta: ho preso la patente (miracolo!) e mi sono laureata.
Hai risvegliato il drago che è in me e questo drago è pronto a spiccare il volo per realizzare tante cose fantastiche!!
Chissà, magari neanche vuole aspettare che arrivi il 2014..

Con amore,
ME




Martina

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UN WEEK-END A BASE DI CINEMA

Stage a Firenze presso la "Scuola di Cinema Immagina" di Giuseppe Ferlito
  Il mio soggiorno nel capoluogo toscano si è concluso ieri e già mi mancano i nuovi amici, lo stare sul set e la città.
Quelli appena trascorsi sono stati giorni meravigliosi che mi hanno dato modo di crescere, imparare e conoscere persone che come me amano il cinema ed hanno tanta voglia di viverlo da protagonisti.
E sono stati anche giorni nei quali ho avuto la possibilità di distrarmi e dimenticare per un po' i tanti brutti pensieri che da qualche tempo mi danno fastidio.
Sono contenta. Felice ancora no, ma contenta si!
  Un grazie di cuore ha tutti i compagni con i quali ho condiviso questa avventura.
Le riprese in diurna e quelle in notturna, le prove, gli errori e le battute da ripetere, le risate, gli accenti diversi, lo stare insieme ed aiutarci l'un l'altro: ricordi bellissimi che porterò sempre con me.
E chissà.. forse a Novembre ci ritroviamo tutti, magari proprio lì dove ci siamo conosciuti: da Beppe!


Saluti,
Martina



Nella sezione "VIDEO" è possibile vedere il corto realizzato

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UN PENSIERO PER LA MIA PROF.

Questo è il ricordo che ho della mia Prof.
Una donna straordinaria che qualche giorno fa ha deciso di mettere la parola fine ad una battaglia portata avanti con forza e dignità fino all'ultimo secondo. No, non si è arresa. Quel brutto male che da anni le dava il tormento può aver indebolito il suo corpo ma sicuro non ha sconfitto il suo spirito.


  "Spaghettino", "ruttino", il televisore piccolino e le videocassette ormai smagnetizzate. E ancora le locandine, i conti in cassa che non tornano mai, le sedie da aggiungere e gli abbonati da sistemare.. Ma anche la forza, il coraggio e tanta voglia di vivere.
Questo e molto altro sei tu, Marie-Paule, per me e per tutti coloro che hanno avuto l'onore di studiare e lavorare al tuo fianco.
"Signore e Signori buonasera". Così eri solita accogliere il tuo pubblico prima di lasciarlo alla magia del teatro. Ah quante belle serate ci hai regalato Marie-Paule e con esse quanti ricordi!
E chissà le risate che ti farai quando la prossima stagione ci vedrai all'opera per la prima volta senza di te, la nostra regista.
Ma sai una cosa? Forse non saremo così male. Magari i primi tempi giusto un po' confusi ed impacciati.. ma vedrai non ti deluderemo. Metteremo in pratica tutti gli insegnamenti che la nostra grande Prof. ci ha lasciato e soprattutto spengeremo i cellulari prima che il sipario si apra e la compagnia entri in scena. Ma un favore personale te lo chiedo: quando il Sindaco si presenterà alla porta dell'auditorium puoi venire a dirmi che è lui? Altrimenti non lo faccio entrare. Sono passati sei anni ma ancora ho difficoltà a riconoscerlo.
  Au revoir Marie-Paule,
i tuoi ragazzi, il tuo pubblico ed i tuoi amici ti vogliono bene.
Con affetto,
la tua Martine o, se preferisci, Micia.

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THE NEW YORKER. MAY 13, 2013

The New Yorker celebrates Mother's Day with a two-mom family.
  Per la Festa della Mamma il magazine The New Yorker dedica la sua copertina ad una famiglia con due mamme. Bellissima!


The New Yorker - May 13, 2013

IL MONOLOGO DI AGRADO

Dal film "Todo sobre mi madre" (Predro Almodovar, 1999)
  Ci tengo a condividere questo meraviglioso monologo tratto da uno dei miei film preferiti.

  "Mi chiamano Agrado, perché per tutta la vita ho sempre cercato di rendere la vita gradevole agli altri. Oltre che gradevole sono molto autentica: guardate che corpo, tutto fatto su misura! Occhi a mandorla, ottantamila. Naso, duecento, buttate nell’immondizia, perché l’anno dopo me l’hanno ridotto così con un’altra bastonata. Lo so che mi dà personalità, però se l’avessi saputo, non me lo toccavo. Continuo. Tette, due, perché non sono mica un mostro! Settanta ciascuna, però le ho già super-ammortizzate. Silicone nei… (…) Labbra, fronte, zigomi, fianchi e culo. Un litro sta sulle centomila, perciò fate voi il conto perché io l’ho già perso. Limatura della mandibola, settantacinquemila, depilazione definitiva col laser, perché le donne vengono dalle scimmie tanto quanto gli uomini, sessantamila a seduta, dipende da quanta barba una ha, normalmente da una a quattro sedute. Però se balli il flamenco ce ne vogliono di più, è chiaro. Bene, quello che stavo dicendo è che costa molto essere autentica, signora mia. E in questa cosa non si deve essere tirchi, perché una è più autentica, quanto più somiglia all’idea che ha sognato di se stessa."

Nella pagina "VIDEO" è possibile vedere la scena del film.


Martina

HAPPY BIRTHDAY

Dedica speciale per una persona speciale
  Il 6 Maggio di qualche anno fa il mondo diventava ancora più bello grazie alla nascita di una persona fantastica.
Oggi questa persona ho l'onore di poterla chiamare Amica e nonostante ci conosciamo da pochi anni rappresenta per me un grande punto di riferimento e la ragione per cui continuare ad andare avanti.

I giorni passano ed io ti voglio sempre più bene..
♥!!BUON COMPLEANNO AMICA MIA!!♥





Martina

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CHRISTIANE TAUBIRA'S SPEECH

Il discorso del Ministro della Giustizia francese all'Assemblea Nazionale dopo il passaggio della legge che apre ai matrimoni e alle adozioni per le coppie dello stesso sesso (23/04/2013).
Ci tenevo molto a condividerlo. E' in lingua inglese. Nella pagina "VIDEO" è possibile vedere il filmato in lingua originale.


French Minister of Justice Christiane Taubira’s Speech to the National Assembly after the passage of the bill opening marriage and adoption to same-sex couples

  "Mister President, Mister Prime Minister, Congresswomen and Congressmen,

I must admit that I am overwhelmed by emotion. Still, I hope that I’ll be able to say a few words. I am extremely thankful to the Prime Minister and the President of the Republic for giving us the opportunity to pass this beautiful reform. We passed it with force. We passed it with the constant support of the government. We passed it with your active participation. You all improved this bill. You enriched it. You were there during the long nights of debate. You were there. You were stoic, sometimes in the face of hateful speeches that were against our deeply held values. But there were also great and beautiful expressions of democracy. In the opposition, we had speeches from congresspeople who fought against this bill and who made their firm objections known through their arguments. We are grateful to them as well, because their objections will also be recorded by history.

In passing this law, we know that we built something together. We know that we did not take anything away from anyone. When the first signs of dissent sprung up in society, we asked ourselves questions. We asked ourselves if our beliefs were enough. We attentively listened to the fears and protests of the opposition. We responded. Lucidly. Clearly. Frankly. And we pointed them towards the content of the bill. We asked ourselves what is the most precious things in life are for heterosexual couples and their families. And we did not touch those things.

That said, we have improved the exercise of parental authority. We have made it easier to share parental authority. We have protected thousands of children. We have made it easier to maintain the link between children and their parents in the case of conflict between the parents, even outside of the institution of marriage. We have made it easier for future brides and grooms to choose the location of their marriage.

We know that we have not taken anything away from anyone. On the contrary, we have recognized the full rights of our fellow citizens, whose rights were being surreptitiously undermined.

We have granted full rights to all couples.

Without any doubt, the bill that we have passed today is a generous bill. And we are so very thankful.

We also know that we must speak to the men and the women who were hurt in this process by words, gestures or actions. We know that we must tell them that they are fully a part of this society. We know that the responsibility of our public power is to fight against discrimination. Our Republic demands this. Fighting against discrimination means opening equal rights to all of our fellow citizens. It means sharing one of our Republic’s most beautiful institutions with our fellow citizens.

Tonight, we would especially like to speak to the adolescents in our country - boys and girls - who have been hurt during this debate. We speak to those children who found themselves in the midst of deep and frightening chaos. They discovered a society where a wave of selfishness led many to loudly protest against the rights of others.

We simply want to tell these adolescents that they are at home in our society.

We recognize them in this society. We recognize their contradictions, talents, shortcomings, qualities and fragility. These are the things that make each and every one of us unique. Regardless of any sexual issues, each one of us is unique. That is the strength of our society. It is even basis of our society. It is the basis of our relationship to society. So we tell these adolescents: if you find yourself losing hope, sweep all of those thoughts out of your minds. They are only words. One day they will float away. Stay with us and keep your heads high. You have nothing to be ashamed of. We say that loud and clear, with our all the strength in our voices. As Nietzsche said: Truth kills. And if you repress it, it will kill you.

Thank you all."



Martina

EGALITE' ET "MARIAGE POUR TOUS", LA FRANCE A DIT OUI!!

Il Parlamento francese si pronuncia per l'eguaglianza tra coppie etero e dello stesso sesso

  Il 23 Aprile 2013 la Francia ha scritto un'altra pagina importante della sua storia: con 331 voti a favore e 225 voti contrari, l'Assemblea Nazionale ha approvato definitivamente la legge "Mariage pour tous".
Un voto che arriva dopo settimane di acceso dibattito e tante manifestazioni pro e contro, un voto storico che ha portato finalmente al riconoscimento del matrimonio e la possibilità di adozione per le persone dello stesso sesso.
Felice è Christiane Taubira, Ministro della giustizia francese, relatrice e forte sostenitrice della legge, la quale ha annunciato che le prime unioni potranno essere celebrate già a Giugno: "Crediamo che le prime nozze saranno una cosa bella e porteranno un vento di gioia e che coloro i quali oggi vi si oppongono saranno disorientati quando verranno sopraffatti dalla felicità dei neo-sposi e delle famiglie".
  Tanta gioia e festa per le strade di Parigi ma ahimé anche le proteste non sono mancate.
Gli oppositori della legge hanno promesso nuove manifestazioni e c'è chi addirittura ha richiesto un referendum. Fortunatamente la Costituzione francese non lo prevede su un tema di diritti civili (e ci mancherebbe!).
L'ala destra conservatrice dell'Assemblea Nazionale ha presentato ricorso al Consiglio Costituzionale. Se i giudici, come mi auguro, lo respingeranno, il Presidente François Hollande potrà firmare la legge e rendere così effettivo un provvedimento dall'indiscutibile portata storica.
  Riguardo coloro che, in Francia come in qualsiasi altra parte del mondo, contestano e si dicono disgustati.. Mi domando come sia possibile indignarsi e allo stesso tempo definirsi bravi cristiani quando il proprio prossimo si vede riconoscere quei diritti che non dovrebbero avere bisogno di una legge per essere regolamentati. Con quale coraggio questa gente si guarda allo specchio ogni mattina? Chi si credono di essere loro per decidere chi può sposarsi e chi no, chi può crearsi una famiglia e chi invece deve restare a guardare in silenzio la felicità degli altri?



Martina

LUCIANINA ED IL SUO MONOLOGO SULL'AMORE

Tratto dal Festival di Sanremo 2013
  Sto preparando il prossimo post.. intanto ci tengo a condividere il meraviglioso monologo che Luciana Littizzetto ci ha regalato in una delle puntate dello scorso Festival di Sanremo. E' passato molto tempo, lo so, ma credo meriti di essere ricordato.


   "Gli uomini fanno fatica a dire TI AMO. Lo dicono solo in caso di estrema necessità, tipo quando proprio non ne possono fare a meno, sennò dicono dei surrogati. Dei derivati del ti amo. Che fanno danni come i derivati delle banche. Dite delle cose tipo: sei molto importante per me. E cosa vuol dire molto importante? Anche non pestare una cacca di cane prima di portare le scarpe al calzolaio è molto importante, ma non è mica la stessa cosa che dire ti amo. Dite cose tipo: Mi fai stare bene. Ma mi fai stare bene lascialo dire a Biagio Antonacci. Dillo al tuo medico Shiatzu quando ti schiaccia i piedi per metterti a posto la cervicale. Oppure sprecate quelle parole tipo tesoro, meraviglia, splendore. Ma splendore cosa? Guardami. Splendo? Non sono mica una plafoniera? Ma dite ti amo, pezzi di cretini! Se la prima volta vi vergognate mettete la testa nel sacchetto del pane?! Dite “ti amo” mentre vi lavate i denti? Sdjefhd? Va bene anche quello. Poi al limite cambiate idea. Dire una volta ti amo non crea né impotenza né assuefazione.Poi il bello è che non capite nulla anche quando siamo noi a dirvi parole d’amore. Se vi diciamo cose romantiche tipo: “Amore, guarda che luna..” voi rispondete: “Minchia l’una? Pensavo fossero le undici. Andiamo che mi è scaduto il parcheggio.” Ma noi vi amiamo lo stesso. Cosi come siete. Vi amiamo anche quando…vi vantate di aver scritto il vostro nome facendo pipì sulla neve, amiamo i vostri piedi anche se sono armi di distruzione di massa, vi amiamo anche se di notte russate che ci sembra di dormire ai piedi dello Stromboli, vi amiamo anche se per trovarvi per casa basta seguire le tracce come per gli animali servatici, giacca, camicia, canotta, tutto lasciato per terra finché sul divano non trovi un tizio con la felpa della Sampdoria che gioca alla Playstation, vi amiamo quando per fare un caffè ne spargete un quarto sul tappetino e due quarti sul gas. E poi dite che viene leggero.

Vi amiamo quando avvitate la caffettiera fino allo spasimo che per aprirla dobbiamo chiamare i pompieri, e poi non chiudete i barattoli, appoggiate solo il coperchio sopra cosi appena lo prendi sbadabam cade tutto. Vi amiamo quando sparecchiate la tavola con la tecnica del discobolo, mettendo in frigo la pentola della minestra che poggia su due mandarini. Vi amiamo quando a Natale scavate il panettone con le dita, quando per farvi un caffè sporcate la cucina che neanche 10 Benedette Parodi.. e pure quando per farvi la doccia allagate il bagno e lasciate la malloppa di peli nello scarico, che sembra di stare insieme a un setter irlandese! Vi amiamo quando diciamo voglio un figlio da te e voi rispondete “Magari un cane” e noi vorremmo abbandonare VOI in autostrada non il cane. Vi amiamo quando andate a lavare la macchina e ci chiudete dentro coi finestrini aperti, vi amiamo quando fate quelle battute tipo prima di fidanzarti guarda la madre, perché la figlia diventerà cosi, Voi no. Voi spesso siete pirla fin da subito. Vi amiamo quando mettete nella lavastoviglie i coltelli di punta, che quando noi la svuotiamo ci scarnifichiamo, e quando invece di sostituire il rotolo finito della carta igienica usate il tubetto di cartone grigio come cannocchiale.
E’ per amore vostro che facciamo finta di addormentarci abbracciati anche se dormire sul vostro omero ci dà un po’ la sensazione di appoggiare la mandibola su un ramo secco di castagno, e vi amiamo anche se considerate come dogma assoluto che l’arrosto della mamma è più buono di quello che facciamo noi. Il creatore non ha detto: “E la suocera fece l’arrosto fatelo sempre cosi in memoria di me.”
Insomma, noi vi amiamo anche quando date il peggio, vi amiamo nella buona ma soprattutto nella schifosa sorte. Vi amiamo perché amiamo l’amore che è un apostrofo rosa tra le parole: E’ irrecuperabile.. ma quasi quasi me lo tengo.
Perchè San valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme. L’AMORE E’ DELLE PERSONE CHE SI AMANO. Anche delle DONNE CHE AMANO LE DONNE e degli UOMINI CHE AMANO GLI UOMINI. Ma che ci interessa quello che fanno a letto.. L’importante è che le persone si vogliano bene, solo questo conta.
Pensa che bello sarebbe vivere in un paese dove tutti i diritti fossero riconosciuti. Ma non solo i diritti dei soldi. Quelli dell’anima. Quelli che mi dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto d’ospedale senza nessuno che mi cacci via perché non siamo parenti. E poi vorremmo un san valentino dove nessun uomo per farci i complimenti dicesse che siamo donne con le palle. Dirci che siamo donne con le palle non è un complimento. Non le vogliamo. Abbiamo già le tette. Tra l’altro sono due e sferiche anche quelle. Vogliamo solo rispetto. In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, figlia, amante, sorella, ex.
Magari in famiglia. Perché non è che la famiglia sia sempre, per forza, quel luogo magico in cui tutto è amore.
La uccide perché la considera una sua proprietà. Perché non concepisce che una donna appartenga a se stessa, sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro.. E noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l’amore con la violenza e le botte non c’entrano un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni c’entra come la libertà con la prigione. Noi a Torino, che risentiamo della nobiltà reale, diciamo che è come passare dal risotto alla merda.
UN UOMO CHE CI MENA NON CI AMA. Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. UN UOMO CHE CI PICCHIA E’ UNO STRONZO. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia. Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. NON BUTTIAMOLA VIA." - Luciana Littizzetto (Festival di Sanremo 2013, 14/02/2013)


Il video completo dell'intervento è disponibile su questo blog nella sezione "VIDEO" oppure a questo link: TUMBLR - "Lucianina ed il suo monologo sull'amore"


Saluti,
Martina

GOVERNO ALL'ITALIANA

Quando anche l'elezione del Presidente della Repubblica si trasforma in una barzelletta

  Parlano i parlamentari italiani, parlano tanto. E bisogna dargli atto che almeno questo lo sanno fare. C'è chi addirittura urla a squarciagola, sia mai che qualcuno non lo riesca a sentire.

  Ma adesso non c'è più tempo per grida e parole: Madri e padri di famiglia che tra mille sacrifici tentano di arrivare a fine mese, gente che soffre la fame, gente che cerca lavoro e gente che invece lo perde. Ed ancora, gente che sfinita cerca di compiere un gesto estremo. Questa è l'Italia di oggi, questa è l'Italia targata 2013. Incredibile, non è vero?
E mentre giorno dopo giorno questa follia scandisce impietosa la vita delle persone, i frequentatori di Montecitorio si confrontano a colpi di magliette, tradimenti, accordi e promesse.
Eppure una sola cosa erano chiamati a fare, una soltanto: eleggere il Presidente della Repubblica.

  Scrivere un nome ed inserirlo in un'urna non sembrava essere una missione impossibile.. ma i nostri parlamentari non ci sono riusciti. O meglio, non hanno voluto. E non hanno voluto perché continuare a sedere su una poltrona di velluto rosso è più comodo che provare a risanare un Paese che si è contribuito ad affossare.
E pensare che quel nome lo avevano già pronto: Stefano Rodotà. Un nome scandito a gran voce dalla piazza e prima ancora dal web, un nome che sapeva di nuovo, di rinnovamento e diritti per tutti, non più solo per i soliti noti. Ma forse il problema era proprio questo.
Così si ricorre all'usato sicuro e quando questo risponde "Presente!" la sensazione di averla scampata diventa finalmente una certezza. Ed ecco allora che tutti si presentano difronte alle televisioni per rassicurare il popolo: il pericolo di fare il bene del Paese, anche questa volta, è finalmente scampato.


Martina

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