LA PASSERELLA DELLA VERGOGNA
Ipocrisia, esibizionismo e tante/troppe chiacchiere di scena a Roma Termini
Gente che va, gente che viene.. Chi aspetta un'amica che torna da un viaggio e chi invece è solo di passaggio..
Un posto curioso la stazione, non trovate?
Mille e più persone che con i loro zaini, le loro borse e le loro valigie sembrano tante formichine che portano a casa il proprio granello di pane. Centinaia di sconosciuti che per pochi secondi incrociano il nostro sguardo e poi, come se niente fosse, si dissolvono in mezzo alla folla. Ognuno con una storia da raccontare, ognuno con un futuro ancora da scrivere.
Ecco cosa passa nella mia mente quando mi trovo vicina ad un binario, sola, in attesa, senza nulla da fare. Ed oggi più che mai questo pensiero si è fatto vivo.
Come al solito anche oggi sono arrivata in stazione troppo in ritardo per prendere il treno di quella fascia oraria e troppo in anticipo per quello della fascia successiva. Ne approfitto per fare quattro passi nei dintorni, convinta che in questo modo il tempo d'attesa sarebbe trascorso più velocemente.
Mentre cammino la mia attenzione viene catturata da un gruppo di persone. Incuriosita mi avvicino e noto un lungo striscione appeso alla ringhiera e dei cartelloni, nessuno slogan solo volti ed una data.
Vedo un signore che distribuisce dei volantini in cui sicuramente veniva spiegato il motivo di quel presidio. Gli faccio segno e lui, sorpreso ma allo stesso tempo contento, me ne passa uno.
Per non ostacolare il passaggio dei vari passanti mi metto in un angolo ed inizio a leggere.
Proprio lì davanti, presso la sala Mazzoniana (per chi non è pratico della stazione Termini altezza binario 24) le Ferrovie dello Stato hanno organizzato un convegno: "Approccio integrato alla sicurezza: l'esperienza del Gruppo FS". Ad aprire il convegno Mauro Moretti a seguire gli interventi di Michele Elia e Vincenzo Soprano.
Fin qui si direbbe tutto normale fatta eccezione per un piccolo particolare: da quanto apprendo dal volantino i signori (se così si possono definire) sopracitati, amministratori delegati di Ferrovie Spa, Rfi Spa e Trenitalia Spa, sono tutti indagati con le rispettive Società nell'inchiesta sulla strage di Viareggio del 29 giugno 2009.
Ora tutto mi è più chiaro. Questi soggetti, che non sono altro che lo specchio del marciume della classe dirigente italiana, non solo non si sono dimessi quando era il momento ma hanno anche il coraggio di professarsi paladini della sicurezza ribadendo a gran voce che quelle italiane sono le ferrovie più sicure d'Europa.
Frasi indecenti e vergognose che offendono profondamente tutti coloro che in qualche modo sono stati colpiti dalla tragedia del 2009. E non solo!
Un senso di tristezza, misto a dolore e rabbia prende il sopravvento. Piego il foglio, rivolgo per l'ultima volta lo sguardo verso quel fiero gruppo di persone e mi allontano.
Rifletto anche sulla mia stupidità. C'è chi come me si innervosisce per un treno perso per pochi secondi, magari perchè in sosta al binario più distante.. e c'è chi invece per un treno, per un destino ingiusto e sciagurato ha perso molto di più.
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